ADDIO A FRANCO “KING” SORATO
In ricordo di Franco Sorato, già capitano della squadra assoluta del Gruppo Coin.
Venezia, 14 luglio 2020
Mese fatale per l’atletica veneta e per il Gruppo Atletico “Aristide Coin” Venezia 1949. Nel giorno delle esequie di Andrea Baldan, lanciatore di disco e peso morto tragicamente il 4 luglio scorso a 51 anni, giunge la notizia dell’improvvisa scomparsa di Franco Sorato. Incredibilmente, ancora un grande lanciatore di disco e peso, formatosi anch’egli, come Baldan, al Campo Scuola di San Giuliano a Mestre.
Franco Sorato, residente a Noale (Venezia), avrebbe compiuto settant’anni il prossimo mese.
“Anche se si produsse a livelli eccellenti anche nel getto del peso, era, già per la scultorea presenza fisica, un discobolo predestinato” afferma Luca Favaron, Allenatore Specialista Assoluto dei lanci e Past President del Gruppo Ateltico Coin. “Fu addestrato dal prof. Armando Ossena , grande decatleta e discobolo e poi dirigente del G.A. Coin, che fece del Campo Scuola di San Giuliano a Mestre un punto di riferimento regionale e nazionale per i lanci negli anni ’60 e ’70 (citiamo, oltre a Sorato, almeno Flavio Asta, anch’egli discobolo e lanciatore di peso, primatista e campione italiano assoluto). Franco Sorato, detto dai compagni di squadra “the king” per la stazza e per il temperamento trascinante, fu campione e primatista italiano nel disco categoria allievi a Rieti nel 1966 con 49.60. Fu primatista italiano categoria juniores nel 1969 con 54.26, sottraendo il primato nazionale proprio al compagno Flavio Asta. Vestì la maglia azzurra nella nazionale juniores ed in quella assoluta. I suoi primati assoluti sono di m. 55.76 nel disco, ottenuto nel 1973 (che è tuttora, a 47 anni di distanza, il primato societario!) e di m. 15.91 nel peso, ottenuto nel 1972. Fu per vari anni il miglior discobolo veneto in diverse categorie di età (compresa l’assoluta) e in diverse occasioni il capitano del G.A. Coin”.
Prosegue Gilberto Sartorato, direttore sportivo del Gruppo Atletico: “Insegnante di educazione fisica, gestì per anni una palestra a Noale e fu un appassionato scalatore alpino: insomma, un atleta a tutto tondo. Ringrazio il nostro collaboratore Paolo Taddio, come sempre insostituibile nella ricostruzione di date e primati e, a nome di tutto il Gruppo Atletico Aristide Coin Venezia, porgo sentite condoglianze ai familiari del campione Franco Sorato”.
ANCHE IL “KING” CI HA LASCIATO
Ricordo di Franco a cura di Paolo Taddio
Entrato quasi di prepotenza fin da giovanissimo nelle classifiche dei discoboli della Regione, Franco ne è stato per un decennio il capofila indiscusso. Sotto la guida tecnica del prof. Ossena, fra il 1966 e il 1970 ha
vinto tutti e cinque i titoli italiani a disposizione nelle categorie giovanili (2 come allievo e 3 da junior). La successione dei suoi risultati negli anni è stata: 49,55 – 50,30 – 54,26 – 53,64 – 52,04 – 52,92 – 55,76 – 52,04 – 50,96 – 48,96 – 45,86. Un particolare significato ha il 55,76 ottenuto nel 1973 col quale detiene il record societario strappandolo a un altro mitico discobolo che risponde al nome di Flavio Asta. Sorato è tutt’ora il secondo miglior lanciatore di disco veneziano di tutti i tempi, e in questa speciale classifica è anche quinto nel lancio del peso. Franco è stato protagonista di un episodio più unico che raro che certo non tutti ricordano. Il 28 giugno 1969, ancora junior, ha partecipato all’Arena di Milano alla finale dei campionati italiani assoluti. Voglio ricordare che in quegli anni i lanci lunghi venivano misurati esclusivamente al centimetro pari inferiore. Dopo il penultimo lancio era primo in classifica l’allora primatista italiano Silvano Simeon con 54.20, mentre Franco era secondo con 53,90. Con l’ultimo lancio Sorato migliorò ulteriormente il proprio personale e andò in testa con 54,26. Simeon reagì ottenendo anche lui incredibilmente un identico 54,26, quindi vinse il terzo titolo italiano della sua carriera grazie alla sua seconda miglior misura.
Franco ha smesso di gareggiare non ancora trentenne, in età abbastanza giovane per un lanciatore, e chissà quali altri traguardi avrebbe potuto raggiungere se avesse continuato. Ciao ancora Franco.